“Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés

Donne che corrono coi lupi è un libro di Clarissa Pinkola Estés che ha fatto storia negli ultimi vent’anni.
È un testo principalmente per le donne e alle donne parla attraverso una serie di favole e racconti della tradizione, soprattutto orale, delle storie raccontate per formare e curare. Si potrebbe classificarlo in un genere vicino alla psicologia della donna di matrice jungiana, ma sarebbe senz’altro molto ma molto riduttivo. Si tratta di un libro talmente denso, vitale, creativo da essere sui generis per definizione.

Il testo ruota intorno a una natura selvaggia che soltanto con un percorso serio di iniziazione può essere ritrovata da ciascuna donna, rendendole possibile la liberazione di tutto il potenziale creativo e ancestrale che risiede inconsciamente in lei. Correndo coi lupi, appunto. Non perché i lupi siano particolarmente più selvaggi di altri animali, ma perché hanno una maniera di vivere il mondo e la vita che, almeno secondo l’autrice, rispecchia quello di una donna adulta, vale a dire una donna che abbia riconosciuto e accettato la sua parte più fortemente legata alla natura e all’essere animale. Il testo diventa allora una profonda e sincera esortazione a imboccare metaforicamente il sentiero della foresta e passare le tappe di una iniziazione il cui risultato lineare sarà quello di correre sempre più spesso con i lupi e, insieme a loro, ululare, come la Donna Selvaggia ha insegnato a generazioni e generazioni di donne.

Si tratta di un messaggio molto potente che ha parlato a molte donne e continua a farlo perché esprime e spiega quello che molte non riescono nemmeno a formulare. Le tappe dell’iniziazione vengono sviscerate una a una, con ampiezza di dettagli, un occhio attento al linguaggio usato e un’esortazione sempre piuttosto ferma a assumere la propria responsabilità nella storia. Storia che in fondo è la propria vita.

Andate e lasciate che le storie, ovvero la vita, vi accadano, e lavorate queste storie dalla vostra vita, riversateci sopra il vostro sangue e le vostre lacrime e il vostro riso finché non fioriranno, finché non fiorirete.

Informazioni su chiara mazza

Classe '82, sono dottore di ricerca in linguistica, amo le lingue e i viaggi, la psicologia, le filosofie. Mi piacciono soprattutto le parole. E le storie fatte di parole. E i pezzi di parola che fanno le storie. E il parmigiano. A scaglie, con l'aceto balsamico sopra.

Un Commento

  1. a me sono piaciuti anche tutti gli altri suoi, il suo simbolismo è potente, è vero, e mi piace che parli col sentire, piuttosto che con la razionalità, almeno questo ho provato io. ❤

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    • Non ho letto nient’altro di suo, ma senz’altro è una donna con una certa forza ed effettivamente il fatto di usare simboli, archetipi, sensazioni piuttosto che rimanere sull’analisi razionale rende possibile qualcosa d’altro, non definibile a parole, ma molto potente. Anche io ho sentito la cosa così! 🙂

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  2. Ce l’ho sul comodino da tanto. Lo spulcio una pagina alla volta.
    Luna

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    • Un’amica mi disse che lo consultava con una domanda e aprendolo a caso dal comodino trovava sempre la risposta… 😉
      Letto tutto di fila in effetti è un po’ denso. Ma i singoli capitoli funzionano abbastanza bene anche indipendentemente. Credo sia il fatto che il libro è il risultato di venticinqu’anni di ricerche, seguite a una tesi di dottorato sul tema. Insomma, trasuda il lavoro che c’è dietro! 🙂

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  3. RossaSciamana

    Mi ha emozionata questo post. Donne che corrono coi lupi rientra nella mia biblioteca emotiva e la tua descrizione di questo testo mi è apparsa anche rispetto alle sensazioni che ho provato leggendola, molto bella. Grazie quindi.

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  4. Grazie a te per quello che mi scrivi: mi fa sempre piacere quando qualcosa che ho pubblicato sembra avere un buon effetto su qualcuno, fosse pure anche soltanto una persona ogni volta… 😉

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